Luigi D. CAPRA più che un consulente, un amico




Dizionario di IoT e Fabbrica 4.0



4.0

Il suffisso 4.0 riferito a termini come Industria 4.0, eccetera, deve essere interpretato come un esplicito riferimento alla quarta rivoluzione industriale.

Agenda Digitale Italiana

L'Agenda Digitale Italiana rappresenta l'insieme di azioni e norme per lo sviluppo delle tecnologie, dell'innovazione e dell'economia digitale. L’Agenda Digitale è una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, che fissa gli obiettivi per la crescita nell’Unione europea da raggiungere entro il 2020.

Agente

In informatica un agente software è un programma capace di agire assumendo delle decisioni autonome, operando in vece dell'utente o dell'istituzione che rappresenta; comportamento che implica un trasferimento dell'autorità del rappresentato in particolare per quanto concerne la prerogativa di decidere ciò che è appropriato.
Il contesto di Internet si presta particolarmente bene al ricorso ad agenti che vengono impiegati per gli scopi più svariati, dall'esplorazione del materiale contenuto nei siti web in vece dei motori di ricerca (crawler bot), alla scansione della posta allo scopo di individuare le email contenenti materiale sospetto o la SPAM (mail bot).
In effetti i servizi svolti dai robot nell'ambito considerato sono talmente importanti da giustificare una serie di iniziative aventi lo scopo di ristrutturate il web allo scopo di rendere più efficiente il lavoro degli agenti (web semantico). Un analogo discorso vale per Fabbrica 4.0 dove il ricorso al linguaggio OWL nelle comunicazioni fra i CPS riveste un ruolo strategico fondamentale.

AI

Artificial Intelligence (AI). Vedi Intelligenza Artificiale.

All_IP

Nel contesto dell'automazione industriale si parla di All-IP intendendo delle soluzioni di rete per l'automazione di fabbrica che prevedono la completa sostituzione dei tradizionali bus di campo con delle tecnologie trasmissive basate sull'impiego dei protocolli Internet (TCP/IP, HTTP, UDP, ecc), al fine di conseguire la piena integrazione dell'ambiente di officina con il mondo esterno.
L'adozione di soluzioni All-IP costituisce la premessa per la creazione di nuovi servizi pre-vendita e post-vendita basati sullo scambio di informazioni fra l'ambiente di produzione e il mondo esterno come la negoziazione delle caratteristiche di prodotto in esemplare unico tenendo eventualmente conto delle disponibilità di materiali in magazzino o la correzione delle specifiche di progetto basate sui feed-back concernenti i malfunzionamenti riscontrati negli esemplari prodotti.

Alter Ego Digitale

Vedi Cyber-Twin.

Avatar

Vedi Cyber-Twin.

Batch Size One

Il Batch Size One ovvero la produzione di esemplari unici (letteralmente lotti di dimensione uno) costituisce l'obiettivo dichiarato di Industrie 4.0.

Big Data

Big Data è un termine che designa grandi collezioni di dati, di dimensione così grandi da non poter essere manipolate dai tradizionali computer per cui è gioco forza progettare soluzioni basate sul cloud, cioè sull'impiego per il tempo necessario di grandi reti federate di elaboratori ognuno dei quali si occuperà del trattamento di una piccola parte dei dati disponibili

Block Chain

Le block chain sono dei database distribuito che sfruttano la tecnologia peer-to-peer garantendo un elevato livello nelle transazioni senza la necessità di ricorrere ad intermediari istituzionali come banche o notai.

Bot

Nella lingua inglese, forma contratta della parola robot, comunemente adoperata come sinonimo di agente informatico.
Vedi ad esempio: chatbot.

Browser

Un browser web è un'applicazione informatica che consente il recupero, la presentazione e la navigazione di risorse informative (tipicamente documenti HTML) all'interno del World Wide Web.

Building Automation

Insieme di iniziative e di tecniche volte all'automazione dei grandi edifici. La Building Automation presenta delle analogie con la domotica e la home automation che si occupano in particolar modo della automazione domestica.

Butler Interface

La cosiddetta butler interface è un'interfaccia utente collaborativa, basata sulla comunicazione vocale in linguaggio naturale fra uomo e computer. Originariamente proposta da J.C.R. Licklieder nel lontano 1960 [5], la butler interface presuppone una certa "intelligenza" da parte della macchina e la disponibilità a collaborare con l'uomo, facilitandolo nelle sue attività, come farebbe un buon assistente o un maggiordomo.Vedi ad esempio: SIRI, Cortana, ecc.

Bus di Campo

I field bus sono una famiglia di protocolli di rete impiegata in campo industriale per il controllo distribuito di di processi produttivi, in tempo reale (real-time).

Buzzword

Parola chiave o slogan capace di evocare un'immagine o un concetto, utilizzabile eventualmente in alternativa a termini specifici ufficiali, quando questi mancano.

Il limite delle buzzword è di mancare di ufficialità e sopratutto di una definizione canonica.
Date queste premesse persone diverse potrebbero impiegare lo stesso termine con significati differenti o al contrario ricorrere a termini diversi per indicare concetti simili se non addirittura identici. In entrambi i casi il ricorso alle buzzword è foriero di abusi o malintesi.

Il ricorso a termini sinonimi è particolarmente negativo poiché non di rado conduce alla creazione di comunità chiuse di persone che pur condividendo gli stessi interessi si ignorano, semplicemente per il fatto di impiegare una terminologia differente (ad esempio TUI, CPS).

Chatbot

I chatbot sono degli agenti capaci di condurre una conversazione in linguaggio naturale a voce o per iscritto.
Si tratta di un'idea molto antica che si può far risalire agli albori dell'informatica quando Alan Turing propose il suo famoso test.
Sebbene fosse chiaro sin dagli inizi che il ricorso ad interfacce vocali in linguaggio naturale sia l'ideale per l'interazione uomo macchina sino a tempi recenti la realizzazione pratica del suddetto intento è stata impedita da problemi tecnici dovuti alla difficoltà di comprendere i segnali vocali e interpretare il linguaggio naturale.
Il tema è tornato in auge con la comparsa dei primi smart-phone, apparecchi per i quali l'interazione vocale è particolarmente adatta.
L'apparizione di servizi basati sul web come SIRI, Cortana e colleghi ha creato delle notevoli aspettative nell'ambito di IoT, per cui molti produttori propongono soluzioni di Internet delle Cose basate sul ricorso a semplici interfacce vocali che fanno ricorso a servizi cloud.
Le suddette modalità operative (che si limitano al riconoscimento di pochi comandi) non vanno confuse con la capacità di sostenere una conversazione prolungata che contraddistingue l'idea di chatbot. Al momento le soluzioni disponibili non sono ancora in grado di sostenere una conversazione vocale complessa come quelle che si svolgono nell'ambito dei negoziati commerciali.
I chatbot dedicati alla comprensione dei testi hanno invece da tempo trovato un loro ruolo sopratutto per quanto concerne la lettura della posta.
In ogni caso la situazione è in rapida evoluzione cosicché ci si aspetta che fra breve saranno disponibili delle soluzioni molto più performanti che avranno un loro ruolo nell'ambito di Fabbrica 4.0.

Cloud Computing

Il cloud computing è una modalità fornitura di servizi informatici basata sull'accesso a Internet e fondata sulla condivisione di risorse standardizzate fra vari utenti.
Il paradigma prevede che le risorse vengano allocate su richiesta (on-demand), quando serve, per il tempo di cui se ne ha bisogno. Un po' come già accadeva con il time-sharing con la differenza che nel caso del cloud computing vengono condivise le risorse di un gruppo di computer (cluster) anziché quelle di un singolo elaboratore, cosicché se i servizi richiesti da un utente non possono essere erogati dalla macchina su cui il processo gira di solito, lo si avvia su di una macchina "gemella" su cui è presente lo stesso codice programma e una copia degli stessi dati, cercando di bilanciare il carico computazionale dei diversi sistemi.
Date le premesse un sistema cloud si comporta come un computer ideale che funziona sempre, garantendo certi requisiti minimi in termini di potenza di calcolo a disposizione (perché non è mai sovraccarico) e non si guasta mai (perché se una CPU è ferma per manutenzione i processi vengono eseguiti da una "gemella" che è invece disponibile).
Inoltre in un grande data center è possibile assicurare la presenza di personale di sorveglianza 24 ore su 24 pronto ad intervenire in caso di bisogno.
Date le premesse le piattaforme di cloud computing sono la soluzione ideale per lo sviluppo di servizi di commercio elettronico e di tutti quei servizi che debbono essere accessibili in rete per i quali è vitale la disponibilità h24.
Il rovescio della medaglia è costituito dal fatto che il ricorso al cloud computing implica l'esternalizzazione di una serie di funzioni tradizionalmente gestite all'interno delle aziende, con il rischio di perdere competenze, per non parlare dei pericoli di sabotaggio ad opera della criminalità informatica.

Cluster Tecnologico Nazionale (CTN)

I Cluster Tecnologici Nazionali rientrano in un'iniziativa promossa dal MIUR nel 2012 in collaborazione con imprese, Università, Enti di ricerca e Associazioni, allo scopo di promuovere lo sviluppo di strategie di ricerca coerenti con i bisogni d'innovazione competitiva delle imprese e in linea con le specializzazioni intelligenti del programma di crescita europeo del prossimo decennio.

I CTN comprendono:  CTN Fabbrica IntelligenteCTN Chimica Verde, CTN Scienze della Vita, CTN Agrifood CL.A.N., CTN Tecnologie per le Smart Communities,   CTN Trasporti Italia 2020.

Concentratore

Si dicono concentratori (hub) o gateway o anche edge i nodi IoT adibiti alla raccolta e alla preparazione dei dati acquisiti dai nodi di base per la trasmissione ad un server remoto e/o ad un pannellino per la presentazione agli utenti finali.
Agli hub tipicamente è anche affidata la gestione di tutte quelle problematiche attinenti la sicurezza che sarebbe troppo oneroso delegare ai singoli nodi e funzioni di data logging. Occasionalmente, in alcune applicazioni, potrebbero essere attribuite loro funzioni di server locale svolgendo analisi dei dati analoghe a quelle svolte dai server remoti.

CMS

Content Management System (CMS).
I CMS sono software che supportano la creazione e la modifica di contenuti digitali (in rete), offrendo spesso funzioni di redazione collaborativa. Vedi ad esempio: WordPress, Joomla, ecc.

Cobot

Il termine cobot, contrazione di collaborative robot, designa un robot progettato per interagire fisicamente con gli esseri umani in uno spazio di lavoro condiviso (a differenza dei normali robot progettati per lavorare in maniera autonoma  o con una supervisione limitata).Vedi robotica collaborativa.

Cobotica

Cobotica dall'inglese "cobotics", neologismo ottenuto dalla contrazione di "collaborative robotics".
In italiano si preferisce il termine robotica collaborativa.

Console

Vedi Pannello di Controllo.

Connected Car

Insieme delle possibilità applicative ottenibili connettendo i veicoli in rete con gli altri  veicoli (V2V), con l'infrastruttura (V2I) o con ogni cosa (V2X).

Connessioni IoT

Le connessioni IoT si propongono di consentire l'impiego dei normali protocolli Internet nella comunicazione bidirezionale con dispositivi hardware.

Dal punto di vista tecnico le connessioni IoT mirano ad un comportamento "trasparente", nel senso che si fa il possibile affinché sia la macchina ad adattarsi alle modalità di utilizzo tipiche degli esseri umani, con due importanti eccezioni: il passaggio dal Protocollo IPv4 all'IPv6 (dovuto alla necessità di gestire un numero di utenze IoT di gran lunga superiore a quello degli esseri umani) e le iniziative concernenti il Web Semantico che mirano a semplificare l'accesso da parte di entità artificiali (agenti) a testi destinati principalmente a destinatari umani.

CPPS

Vedi Cyber-Physical Production Systems (CPPS).

CPS

Vedi Cyber-Physical Systems (CPS).

CPU

Central Process Unit (CPU). Vedi microprocessore.

CRM

Customer Relationship Management (CRM).
I software CRM si prefiggono di aiutare le aziende a restare in contatto con i propri clienti riducendo i costi delle pubbliche relazioni. Nel contesto 4.0 i CRM e la rete IoT ricoprono ruoli spesso complementari (in particolar modo per quanto concerne le finalità di marketing), nel senso che la prima tipologia di strumenti consente di prendere visione degli umori e dei desideri del pubblico (con particolare riferimento ai propri clienti), mentre i dati acquisiti automaticamente dai sensori dei dispositivi forniscono la conferma oggettiva della realtà che emerge dalle chat e dai forum, così come appare dai riscontri dei chatbot.

Cyber-Physical Production Systems (CPPS)

Il termine CPPS si applica a tutti quegli impianti produttivi basati sul ricorso ai Cyber-Physical Systems (CPS), come tale può essere considerato sinonimo di Smart Factory.

Cyber-Physical Systems (CPS)

Il termine Cyber-Physical Systems (CPS) viene generalmente accreditato alla Dr. Helen Gill della National Science Fundation (NSF), che lo introdusse nel 2006, in riferimento all'integrazione fra i processi computazionali e i processi fisici [1].
Per CPS si intendono dei sistemi fisici naturali o artificiali (meccanismi) il cui stati possono essere monitorati, coordinati, controllati o integrati per mezzo di un computer o di una rete (IoT).
Il salto concettuale si verifica nel momento in cui passa dal semplice monitoraggio e controllo per mezzo di sensori ed attuatori alla simulazione del sistema fisico attraverso un suo gemello cibernetico (cyber-twin).

Dall'integrazione dei due mondi (fisico e virtuale) risulta un sistema olistico assimilabile ad un oggetto intelligente con prospettive applicative che vanno ben al di là di quelle dell'automazione tradizionale.
Il concetto dei Cyber-Physical Systems (CPS) presenta delle notevoli similitudini con altri paradigmi computazionali: IoT, TUI, Ubiquitous Computing.

Nel contesto di Fabbrica 4.0 il concetto di Cyber-Physical Systems (CPS) riveste un ruolo analogo a quello di nodo nell'ambito di internet delle cose, con la differenza che il primo mette in risalto le capacità di controllo di processo della CPU mentre il secondo pone l'enfasi sugli aspetti concernenti le comunicazioni fra i nodi.
I paradigmi dell'Ubiquitous Computing e delle Tangible User Interface (TUI) possono essere considerate delle applicazioni particolari dei CPS, in cui si ricorre a dei SoC per creare degli "oggetti intelligenti" connessi in rete.
Nel caso dell'Ubiquitous Computing si pone l'enfasi sull'invisibilità dei SoC, ponendosi l'obiettivo di estendere le funzionalità degli oggetti nella maniera più naturale possibile (come si è fatto con le lavatrici e altri piccoli elettrodomestici che funzionano senza che ci si accorga della presenza di una CPU).
Le Tangible User Interface (TUI).; possono essere viste come delle applicazioni particolari dei CPS in cui l'elettronica viene impiegata per monitorare la manipolazione sul piano fisico di oggetti tangibili, allo scopo di interagire con il computer controllandone i processi computazionali.
 Per certi versi le TUI sono il contrario dei CPS perché nel primo caso si ricorre a degli oggetti fisici per controllare degli eventi che avvengono nel mondo virtuale mentre nel secondo si manipola il modello costituito dall'alter ego digitale per stabilire come intervenire sul piano fisico per ottenere un certo risultato.

Cyber Security

Vedi sicurezza informatica.

Cyber Twin

Nell'ambito dei Cyber-Physical Systems (CPS) vengono detti cyber-twinavatar o alter ego digitali quei modelli di simulazione che possono essere manipolati per stabilire come intervenire sul piano fisico (per mezzo di opportuni attuatori) per ottenere un certo risultato.

Dark Factory

Nell'ambito dell'automazione tradizionale il concetto di dark factory, ch si potrebbe tradurre: fabbrica a luci spente, per cui si parla anche di lights out manufacturing.
Il concetto viene impiegato per indicare gli impianti completamente automatizzati in cui, essendo presenti solo macchine, le luci possono restare spente durante il turno di notte. Il concetto della dark factory è chiaramente incompatibile con il paradigma della robotica collaborativa che presuppone la collaborazione e quindi la copresenza di uomini e robot.

Dashboard

Letteralmente "cruscotto". Vedi Pannello di Controllo.

Data Analitics

Programmi dedicati alla "distillazione" dei dati grezzi acquisiti dalle reti IoT, generalmente basati sull'impiego di metodi statistici o tecniche di intelligenza artificiale (AI). Spesso le tecniche Data Analitics vengono impiegate in contesti BigData ma questo abbinamento non è esclusivo.

Data Portability

L'Articolo 18 del GDPR stabilisce che: una persona deve essere in grado di trasferire i propri dati personali da un sistema di elaborazione elettronico a un altro senza che il controllore dei dati possa impedirlo. Inoltre, i dati devono essere forniti dal controllore in un formato strutturato e di uso comune.

Nel contesto dell'IoT il suddetto Articolo 18 si può interpretare come l'affermazione del diritto, da parte degli utenti, di avere voce in capitolo circa i possibili utilizzi dei dati raccolti automaticamente dai prodotti digitali, non solo di potervi accedere in un formato aperto in modo da poterli utilizzare loro stessi.

Data protection by Design and by Default

La Data protection by Design (articolo 25) richiede che la protezione dei dati sia sia inserita come requisito sin nelle prime fasi dello sviluppo dei processi aziendali, di prodotti e servizi. Da ciò consegue la richiesta di dedicare una speciale attenzione a tutte le questioni concernenti la Privacy in tutte le fasi del processo produttivo al fine di assicurare l'ottemperanza del regolamento.

Digitalizzazione dei Prodotti

Le iniziative che mirano alla digitalizzazione dei prodotti si prefiggono la creazione di sistemi olistici costituiti da un sistema fisico e dal suo alter-ego digitale.

Digitising European Industry

Comunicazione della Commissione Europea: Digitising European Industry (COM(2016)180) [4]

Digital Information Hub (Dih)

Iniziativa europea volta a promuovere l'evangelizzazione digitale delle PMI.

DIY

Do It Yourself (DIY)
L'acronimo DIY viene solitamente utilizzato per indicare gli appassionati del "fai da te" tecnologico (makers).

Domotica

Insieme di iniziative tendenti all'introduzione dell'automazione in ambiente domestico. Vedi anche home automation.

Ecosistema IoT

Le reti di Internet delle Cose vengono spesso definite ecosistemi perché al loro interno sono presenti vari tipi di entità hardware e software che coesistono e collaborano scambiandosi dati e informazioni. Per quanto concerne l’hardware possiamo distinguere fra quattro tipologie di sistemi:
nodi IoT, concentratori (gateway), server remoti e pannellini di controllo (console).


Principali elementi di un "ecosistema" IoT

Embedded System

I sistemi embedded o sistemi integrati sono delle centraline di controllo computerizzate, dedicate al governo di apparecchi elettromeccanici di più vaste dimensioni. Tale soluzione consente di rimpiazzare tutta una serie di meccanismi delicati e complessi con una serie di funzionalità elementari azionate in sequenza sotto la supervisione di un'unità di controllo, costituita tipicamente da una CPU o di una MCU. L' esempio tipico è costituito dall'attività di una lavatrice che consiste di un ciclo che prevede varie fasi di lavoro che prevedono l'intervento di vari dispositivi elettromeccanici le cui azioni debbono essere opportunamente coordinate.
Caratteristica fondamentale dei sistemi embedded è di essere dedicati in esclusiva al compito specifico consistente nel controllo dell'apparecchio, fatto che consente di spingere l'integrazione fra il controllato e l'unità di controllo sino a far scomparire quest'ultima nella percezione dell'utente finale.
La massaia non ha alcuna consapevolezza della presenza dell'unità di controllo della lavatrice cosa ben diversa da ciò che accadrebbe se lo stesso elettrodomestico fosse controllato da un comune PC che in quanto tale continuerebbe ad essere utilizzabile per qualsiasi altro scopo (giocare ai videogames o navigare in Internet) e ad essere soggetto alle criticità dei sistemi informatici.

Enterprise Resource Planning (ERP)

è un sistema di gestione informatizzato che integra tutti i processi del core business di un'azienda (vendite, acquisti, gestione magazzino, contabilità etc.)

Europa 2020

Insieme di 7 iniziative prioritarie aventi lo scopo di stimolare la crescita e l'occupazione in Europa entro il 2020.

 - Crescita intelligente
    Agenda digitale europea;
    Unione dell'innovazione;
    Youth on the move.
- Crescita sostenibile
    Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse;
    Una politica industriale per l'era della globalizzazione.
- Crescita solidale
    Agenda per nuove competenze e nuovi lavori;
    Piattaforma europea contro la povertà.

Fabbrica 4.0

Fabbrica 4.0 (Factory 4.0) non è una tecnologia ma un insieme di linee guida concernente l'evoluzione dei processi produttivi, che descrive l'aspetto che dovrebbero assumere le fabbriche in un prossimo futuro, nell'ambito della cosiddetta quarta rivoluzione industriale.
Fabbrica 4.0 può essere descritta come la tendenza dell’automazione industriale ad integrare una serie di tecnologie che mirano alla digitalizzazione dei processi produttivi e dei prodotti, attraverso un ampio ricorso ai CPS, Internet delle cose (IoT), alla robotica, Big Data, l'intelligenza artificiale (IA),  la fabbricazione additiva ed una gestione intelligente dell'energia.

Fabbrica 4.0 e Industria 4.0

Il termine Fabbrica 4.0, sinonimo di smart-factory, può anche essere interpretato come un riferimento all'iniziativa Fabbrica Intelligente del MIUR o Fabbrica del Futuro del CIPE che precedette il Piano Nazionale Industria 4.0.


poi, in seguito all'approvazione del Piano Nazionale Industria 4.0 si è cominciato ad impiegare di preferenza Industria 4.0.
La situazione è però in costante evoluzione poiché il 23 Marzo 2017 è stata lanciata la European platform of national initiatives on digitising industry nella quale è confluito anche Piano Nazionale Industria 4.0, per cui in un prossimo futuro la dizione "piattaforma digitale" potrebbe affiancarsi ai termini già esistenti.
Date le premesse sebbene i termini Fabbrica 4.0 e Industria 4.0 presentino una certa affinità, a mio avviso, il primo denota di preferenza gli aspetti tecnici inerenti la transizione mentre il secondo pone l'enfasi sulle questioni finanziarie ed imprenditoriali.


In questo documento del 2015 si fa esplicito riferimento a Fabbrica Intelligente, cioè Fabbrica 4.0

Fabbrica del Futuro

Il Progetto Bandiera “La Fabbrica del Futuro” è  un programma di ricerca approvato dal Comitato Interministeriale per la  programmazione Economica (CIPE) e coordinato dal CNR. Ha avuto inizio nel gennaio 2012 e per una durata di tre anni. Muovendo dalle peculiarità del sistema manifatturiero italiano e dall’evoluzione del contesto industriale europeo e globale, il Progetto aveva lo scopo di attivare importanti iniziative di ricerca per aumentare la competitività dell’industria italiana e in particolare del “Made in Italy” nel contesto globale.

Fabbrica Intelligente

Il CTN Fabbrica Intelligente rientra nei sette cluster promossi dal MIUR in collaborazione con imprese, Università, Enti di ricerca e Associazioni, allo scopo di sviluppare strategie di ricerca coerenti con i bisogni d'innovazione competitiva delle imprese e in linea con le specializzazioni intelligenti del programma di crescita europeo del prossimo decennio.

Fabbricazione_Additiva

Il termine fabbricazione additiva si riferisce a processi produttivi mediante apporto di materiale, generalmente assistita da computer. Essa è definita come metodo di formatura di un pezzo in lavorazione mediante il deposito di materiale in strati successivi, contrariamente ai metodi per sottrazione di materiale, come la fresatura. Il termine è spesso usato come sinonimo di stampa 3D.

Si fa spesso osservare che fabbricazione additiva è un termine preciso definito dalla ASTM, mentre stampa 3D è solo una buzzword di impatto sul grande pubblico.

Vedi Stampa 3D.

Full Stack Developer

Sviluppatore di applicazioni di rete in grado di coprire sia le applicazioni lato client che quelle lato server, fatto che comporta la conoscenza di numerosi linguaggi di programmazione e tecnologie; per lo meno HTML-5, CSS3, JavaScript lato client e Apache, MySQl, PHP (XAMPP) lato server, ma alcuni impongono dei requisiti ancora più severi.

General Data Protection Regulation (GDPR)

Il regolamento generale sulla protezione dei dati (Regolamento UE 2016/679) è un Regolamento con il quale la Commissione europea intende rafforzare e unificare la protezione dei dati personali entro i confini dell'Unione europea (UE).

Premesso che la normativa si applica alle applicazioni IoT come nel caso generale è doveroso evidenziare alcuni punti che meritano una particolare attenzione: Data portabilityData protection by Design and by Default e Records of processing activities.

Headquarter Economy

Modello economico basato sull'idea che le produzioni di beni dovrebbero essere sparse per il mondo a in base alle convenienze economiche (legate al costo del lavoro, alla regolamentazione ambientale, etc), mentre nel paese di origine si sarebbero dovute conservare la ricerca e l'innovazione e in generale tutti i servizi tipici della capogruppo.

Home Automation

Vedi Domotica.

Human-Computer Interaction (HCI)

Il termine HCI viene comunemente impiegato per indicare le modalità di interazione fra l'uomo e il computer. Vedi anche: MMI.

Human-Robot Collaboration (HRC)

Sinonimo di collaborative robotics.

Hub

Vedi concentratore.

HyperText Markup Language

L'HTML è il principale formalismo utilizzato per la formattazione delle pagine Web.
Nell'attuale versione (HTML-5) il linguaggio HTML si concentra sugli aspetti concernenti l'organizzazione del documento, ad eccezione di quelli semantici prettamente dedicati a rendere i documenti interpretabili automaticamente da parte degli agenti (Web Semantico). L'onere della gestione degli aspetti tipografici ricade invece sul linguaggio CSS, espressamente dedicato a questo compito.

Impresa 4.0

Il termine Industria 4.0 è stato recentemente ridenominato Impresa 4.0 per sottolineare il fatto che l'iniziativa non riguarda solo le "industrie" ma la pluralità delle imprese italiane.
Vedi Industria 4.0

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/

Industria 4.0

Il termine italiano Industria 4.0 riprende l'inglese Industry 4.0 e il tedesco Industrie 4.0, assume significati diversi a seconda del contesto in cui lo si colloca; in particolare può essere interpretato come un riferimento alla cosiddetta "quarta rivoluzione industriale", al Piano Nazionale Industria 4.0, o addirittura un sinonimo di Fabbrica 4.0 anche se dal punto di vista tecnico gli obiettivi di Industria 4.0 sono più ampi di quelli di Fabbrica 4.0 poiché comprendono anche il tema della digitalizzazione dei prodotti e dei servizi

Industrial IoT (I-IoT)

Il termine Industrial IoT (I-IoT) designa le applicazioni di IoT in ambito industriale e coincide abbastanza esattamente con il concetto di smart-factory e di Fabbrica 4.0.

Industrie 4.0

L'impiego del termine "Industrie 4.0" (leggasi "industri fir punkt nul") viene generalmente fatto risalire allo studio "Zukunftsprojekt Industrie 4.0" cioè letteralmente "Progetto per l'Industria del Futuro 4.0", presentato in occasione della Hannovermesse 2011 [2][3].
Lo studio si proponeva di mostrare come la Germania potesse mantenere il proprio ruolo di produttore industriale in una regione di alti salari nel quadro della competizione globale.
La soluzione proposta verteva sulla digitalizzazione dei processi produttivi e dei prodotti attraverso un esteso ricorso ai Cyber-Physical Systems (CPS) e le memorie di prodotto attive.

Industry 4.0

Traduzione inglese del tedesco Industrie 4.0, utilizzato talvolta come sinonimo di Internet of Things (IoT), anche se i due concetti non sono esattamente identici. A seconda delle interpretazioni Industry 4.0 potrebbe risultare più restrittivo o più ampio di IoT. Da un lato Internet delle Cose (intesa come tecnologia di comunicazione) è infatti una delle tecnologie abilitanti di Industry 4.0; dall'altro le applicazioni di Internet of Things coprono uno spettro di applicazioni più ampio poiché non si limitano ai processi produttivi industriali (smart-factory), ma si estendono alla domotica (home automation), al tema della mobilità (smart-car) e dell'urbanistica (smart-city), senza dimenticare le attività di monitoraggio e controllo di dispositivi medicali.

Insourcing

Tendenza opposta all'Outsourcing e alla headquarter economy, intesa come insieme di iniziative avente lo scopo di riportare le produzioni delocalizzate nei paesi economicamente avanzati, puntando sulla tecnologia, la differenziazione dell'offerta e la presenza in loco per offrire servizi competitivi.

Internet delle Cose

Vedi Internet of Things (IoT).

Internet of Services (IoS)

Internet dei Servizi concerne la possibilità di realizzare delle nuove tipologie di servizi basati sullo sfruttamento delle informazioni ricavate analizzando i dati memorizzati nelle memorie di prodotto, avvalendosi di Internet delle Cose, dell'intelligenza artificiale (AI) e delle tecnologie Cloud.

Internet of Things (IoT)

Internet delle Cose concerne la possibilità di impiegare i tradizionali protocolli Internet (IP, TCP/IP, UDP, HTTP, ecc.) allo scopo di consentire lo scambio dati fra dispositivi automatici senza l'intervento umano ovvero ai fini della comunicazione Machine to Machine (M2M).

Il ricorso alle comunicazioni IoT implica la rinuncia ai benefici in termini di efficienza trasmissiva delle comunicazioni M2M per guadagnare in termini di generalità ovvero potersi avvalere dei servizi web principalmente rivolti agli utenti umani.
Internet delle cose riveste un ruolo fondamentale nel contesto di Fabbrica 4.0 fungendo da collante fra le diverse entità interessate (progetto, linea di produzione, marketing, ufficio vendite, servizio di manutenzione, unità prodotte e clienti), rendendo possibile lo sviluppo di servizi impensabili in ambienti di automazione classica, basati sul ricorso ai tradizionali bus di campo.

Intelligenza Artificiale

Insieme di tecniche e di metodologie utilizzabili per realizzare dei sistemi software capaci di esibire un comportamento "intelligente" o più esattamente per automatizzare delle attività che tradizionalmente richiedono un notevole impegno intellettuale. Tornando indietro di cinquant'anni fra queste si potrebbero annoverare attività come: la capacità di giocare a scacchi, tradurre un testo da un'altra lingua, effettuare semplificazione algebriche o dimostrare teoremi.
Desta preoccupazione il fatto che in molte di queste attività i computer dotati di AI stiano diventando sempre più bravi tanto da riuscire persino a surclassare gli esperti umani in alcuni casi.
Chiaramente l'emergere della Intelligenza Artificiale e della Robotica presentano dei rischi sociali che non possono essere ignorati, per cui è lecito aspettarsi degli interventi da parte dei legislatori con potenziali ricadute sulle iniziative Industria 4.0.

IoT

Vedi Internet of Things (IoT).

IoS

Vedi Internet of Services (IoS).

JSON

JSON (JavaScript Object Notation) è un formato standard aperto che utilizza testo leggibile per trasmettere oggetti dati costituiti da coppie attributo-valore. E' il formato dati più comunemente utilizzato nella comunicazione client/server asincrona, contesto in cui sta sostituendo XML; è utilizzato da AJAX.
Il formalismo sintattico JSON mutuato dal linguaggio di programmazione JavaScript consente di codificare dati complessi sotto forma di stringhe al fine di permetterne la trasmissione utilizzando i protocolli Web.
Tale caratteristica che ne fa un potenziale candidato per essere utilizzato come punto di partenza per lo sviluppo di formalismi per la descrizione degli oggetti nel contesto di Internet delle Cose.
Si veda anche XML.

Licenze xAAS

Licenze che propongono la commercializzazione di beni di consumo come se fossero dei servizi (as a service),
una soluzione molto conveniente per le aziende, che si assicurano delle entrate regolari e la fidelizzazione dei clienti, ma che desta molte perplessità nei consumatori per cui da adito a controversie.
Le licenze xAAS sono particolarmente utilizzate nel contesto cloud in cui la fornitura di spazio su disco, banda e capacità computazionale per un periodo di tempo limitato dietro corresponsione di un canone è la regola.
Si veda: software as a service (SAAS), platform as a service (PAAS).

Lights Out

Lights out manufacturing è un paradigma produttivo che teorizza il ricorso a fabbriche completamente automatizzate che non richiedono la presenza umana, tanto  da poter "lavorare al buio". Per cui si parla anche di Dark Factory.
La paternità del suddetto concetto viene spesso associato al nome di Roger Smith, CEO di General Motors, il quale per primo ipotizzò una fabbrica di automobili completamente automatizzata che potesse competere per efficienza con gli impianti giapponesi.
Attualmente l’esempio più calzante di Dark Factory è quello di un impianto giapponese, capace di produrre robot H24, 7 su 7, senza intervento umano, tranne sporadica supervisone.


Robot che fabbricano sé stessi

I link o collegamenti sono le entità poste alla base del Web che viene infatti immaginato come una "ragnatela" costituita dai collegamenti, sotto forma di URI, che rimandano da un documento ipertestuale all'altro.

Machine to Machine (M2M)

Il termine Machine to Machine (M2M) concerne lo scambio dati fra dispositivi automatici senza l'intervento umano, per mezzo di connessioni cablate o senza filo, intesa come: alternativa alla tradizionale man-machine communication.
A causa delle limitazioni imposte dalla anatomia umana (che non dispone di alcun organo capace di manipolare segnali elettrici digitali) la comunicazione uomo macchina presuppone il ricorso ad appositi dispositivi di conversione (mouse, tastiera, schermo, altoparlanti, ecc.), indicati collettivamente come periferiche di I/O. La "rottura di carico" che ne consegue è necessariamente causa di inefficienze che risultano particolarmente evidenti quando occorre porre in comunicazione fra di loro due macchine.
I protocolli di comunicazione Machine to Machine (M2M) mirano a guadagnare in efficienza trasmissiva eliminando la doppia trasduzione dei segnali (da macchina a uomo e da uomo a macchina) che risulta del tutto inutile quando si tratta di porre in comunicazione fra di loro due macchine.
Si osservi che questa strategia è esattamente opposta a quella perseguita da Internet delle Cose che mira invece a rendere fruibili agli esseri umani i dati raccolti dai dispositivi automatici o viceversa a consentire agli oggetti dotati di elettronica integrata un più ampio accesso alla base di conoscenze formattate in riferimento alle esigenze umane.

M2M

Vedi Machine to Machine (M2M).

Makers

Termine utilizzato per indicare gli appassionati del "fai da te" (DIY) tecnologico, con particolare riferimento a coloro i quali sviluppano progetti originali che poi vengono rilasciati come Open Hardware.

Man-Machine Interface (MMI)

Per interfaccia uomo macchina si intende l'insieme dei dispositivi e delle procedure operative previste per l'utilizzo di un particolare strumento.
Il termine MMI è più generico di HCI perché il primo è applicabile ad una "generica macchina", compreso un tostapane o la maniglia di una porta, mentre il secondo fa esplicito riferimento ai computer e agli strumenti assimilabili.

Manufacturing USA

Iniziativa americana simile ai Digital Information Hub (Dih).

Markup

Un linguaggio di marcatura è un insieme di convenzioni utilizzabili per annotare un documento in un modo che le note siano distinguibile dal testo. Nel contesto tipografico tale risultato si otteneva utilizzando delle penne di colore diverso; poiché tale soluzione non è replicabile nel contesto digitale si ricorre a dei costrutti sintattici allo scopo di assicurare che le note siano sintatticamente distinguibili dal testo.
Nel caso dei linguaggi della famiglia XML tale risultato si ottiene introducendo coppie di parentesi di marcatura o tag costituire da stringhe di caratteri comprese fra parentesi angolari (cioè i segni di minore e maggiore).
Ad esempio: <b>testo</b> per indicare che la parola "testo" deve essere resa in grassetto.

Vedi anche Tag XML.

MCU

Micro Controller Unit (MCU). Vedi microcontrollore.

Memoria di Prodotto

Si dicono memoria di prodotto tutti quei dispositivi o quegli accorgimenti che possono essere impiegati per conservare in maniera permanente il ricordo degli eventi che avvenuti nel corso dell'intera vita di una particolare unità di prodotto.
Le memorie di prodotto possono essere passive o attive.
Le memorie passive consistono di semplici file o directory contenenti la documentazione concernente l'esemplare considerato in modo che sia disponibile in caso di necessità per la consultazione. Nel casi più semplici l'accesso ai dati può avvenire utilizzando come chiave il numero di serie del prodotto. In alternativa le informazioni potrebbero essere memorizzate staticamente sotto forma di codice QR o di memoria non riscrivibile (ROM).
Le memorie attive sono costituite da chip dotati di capacità di elaborazione autonoma, i quali una volta alimentati possono essere utilizzati per rilevare dei dati concernenti le condizioni ambientali per mezzo di appositi sensori. Nei casi più sofisticati le memorie di prodotto potrebbero consistere di veri e propri PC con capacità di elaborazione standard.

Manufacturing Execution System (MES)

I MES sono sistemi informatici aventi lo scopo di gestire e controllare i processi produttivi di un'azienda. I MES possono essere impiegati sia per scopi documentali che analitici al fine del miglioramento dei processi produttivi. In alcuni casi le funzionalità dei MES si potrebbero fondere con quelle degli SCADA consentendo un controllo in tempo reale dei processi produttivi.

Metadati

Nel contesto Internet i metadati sono delle informazioni aggiunte ad un documento creato per altri scopi, che vengono introdotte alo scopo di renderlo intelligibile alla macchina o più esattamente a qualche forma di agente software, compresi i browser.

Microcontrollore

I microcontrollori, dall'inglese microcontroller o MicroController Unit (MCU), sono dei circuiti integrati che riuniscono in un singolo chip le capacità di elaborazione dati (CPU), memoria di programma (ROM), di lavoro (RAM) e la capacità di gestire delle porte di I/O. I microcontrollori sono stati sviluppati come alternativa economica ai microprocessori general purpose per essere impiegati all'interno dei sistemi embedded. Recentemente si è diffusa l'abitudine di usare il temine System on Chip (SoC) per indicare quei microcontrollori che integrano funzioni di comunicazione a distanza e la capacità di manipolare segnali analogici. La differenza fra i due concetti è comunque sfumata.

Microprocessore

Un microprocessore è un circuito integrato dedicato all'elaborazione dati, che svolge le funzioni di unità centrale di processo (processore), eseguendo e il ciclo fetch, decode, execute.
I moderni microprocessori sono dispositivi impiegabili per scopi generali (multipurpose), che operano sotto il controllo di un orologio (clock), manipolando delle informazioni digitali, rappresentate in codice binario, memorizzate all'interno di appositi registri o celle di memoria, eseguendo delle istruzioni rappresentate in un formato assimilabile (dati binari, digitali).

MISRA-C

Linee guida per lo sviluppo di applicazioni embedded in C-Language per applicazioni automobilistiche.

Movimento Open

Vedi Open Hardware, Open Source.

Nodi di base

Con questo termine si indicano i nodi IoT dotati di capacità di elaborazione minima nonché di collegarsi a Internet allo scopo di scambiare dati con unità remote, adibiti al monitoraggio di sensori e al controllo di attuatori.
Il concetto di nodo di base presenta connotazioni analoghe a quelle dei Cyber-Physical Systems (CPS). Alcuni autori non colgono alcun differenza al riguardo considerando i due concetti come sinonimi, mentre altri operano una sottile distinzione osservando che il concetto di nodo IoT enfatizza gli aspetti inerenti la comunicazione, mentre il secondo concerne maggiormente le problematiche concernenti la manipolazione del mondo fisico.

Nodo IoT

I nodi IoT sono le entità di base delle reti IoT e consistono di un qualsiasi dispositivo dotato di capacità di elaborazione, capace di collegarsi a Internet allo scopo di scambiare dati con unità remote, gestendo eventualmente delle porte di I/O.
I nodi IoT sono quanto di più eterogeneo si possa immaginare poiché nella categoria possono essere fatti rientrare dispositivi elementari come i System on Chip (SoC) o macchinari complessi come sofisticate stazioni robotiche, ma anche  PC, tablet e cellulari e persino i web server che forniscono i servizi cloud.
Tuttavia poiché la maggior parte dei nodi consiste da unità elementari, spesso costituite da un SoC adibito al controllo di alcuni sensori e attuatori,  può succedere che il termine nodo sia utilizzato come sinonimo di nodo di base con connotazioni molto simili a quelle dei Cyber-Physical Systems (CPS).

Object Memory Model (OMM)

L'OMM è un linguaggio di markup , definito dal W3C allo scopo di supportare la raccolta di dati concernenti un manufatto fisico, migliorando la documentazione e la comunicazione nei processi focalizzati sull'impiego del manufatto nonché l'interazione dell'utente con lo stesso.

Open Data

Fabbrica 4.0 prevede un esteso ricorso alla tracciabilità attraverso la raccolta di dati concernenti la vita operativa del prodotto. Ottenendo questo primo risultato si presentano il problema di stabilire chi possa accedere a cosa?
In assenza di accordi o di standard i formati utilizzati per la rappresentazione dei dati saranno naturalmente proprietari ovvero "chiusi", per cui la possibilità di prendere visione dei dati raccolti sarà una prerogativa del produttore che ha definito le specifiche del formato, che potrebbe riservarsene l'esclusiva, estendendo eventualmente la possibilità di accesso agli utenti che si avvalgono di particolari strumenti forniti dallo stesso produttore.
Affinché sia possibile coordinare il lavoro di sistemi di produttori diversi è necessario ricorrere a protocolli uguali per tutti, non solo la standardizzazione si deve estendere ai formalismi che regolano l'interpretazione semantica degli stessi.
Il ricorso ai protocolli Web si giustifica, fra l'altro, osservando che Internet si fonda sul ricorso ad un insieme omnicomprensivo di protocolli aperti il cui utilizzo garantisce il soddisfacimento dei vincoli di interoperabilità senza dover attendere l'esito di nuovi accordi di standardizzazione.

Open Hardware

L'Open Hardware è quella branca del movimento Open che si occupa dello sviluppo di progetti di elettronica o di meccanica Open.

Open Source

Per software Open Source si intende del software rilasciato con licenze che consentono a chiunque la copia, lo studio e la modifica dei sorgenti.
Le più note sono le licenze GNU, Apache e MIT.

OutSourcing

Tendenza a delocalizzare le produzioni industriali in paesi in cui la manodopera costa meno.

OWL

L'acronimo Ontology Web Language (OWL) designa una famiglia di linguaggi di markup per la pubblicazione e la condivisione di dati basato sulle ontologie e gli standard WWW.
Lo scopo di OWL è descrivere delle basi di conoscenze calandole in un contesto semantico, facendo riferimento agli standard RDF ai formalismi di markup XML, allo scopo di consentire agli agenti semantici effettuare automaticamente delle deduzioni a partire dai dalle informazioni fornite e integrarle con i contenuti delle pagine Web.

Pannelli di controllo

I pannellini di controllo, detti anche terminali o console,  sono costituiti dalle interfacce hardware e software che consentono agli esseri umani di interagire con la rete di Internet delle Cose. Le suddette interfacce sono solitamente costituite da un apposito software che viene eseguito da una normale piattaforma informatica commerciale (PC, Mac, tablet o smart-phone), più raramente da hardware dedicato. Nella maggior parte dei casi il terminale consisterà pertanto di un pannellino virtuale realizzato in software eseguito sotto forma di App o di pagine web.
I suddetti terminali sono generalmente costituiti da normali PC, Mac, tablet o smart-phone su cui su cui gira un’applicazione software dedicata o da una pagina Web eseguita da un browser di rete.

Personalizzazione di massa

Secondo i futurologi l'auspicabile obiettivo della quarta rivoluzione industriale dovrebbe consistere nel passaggio dalla produzione di massa di beni industriali standard alla personalizzazione di massa, intesa come fabbricazione in scala industriale di manufatti personalizzati.

Piano Nazionale Industria 4.0

Il Piano nazionale Industria 4.0, presentato a Milano il 21 settembre 2016, recipisce la EU-level initiative: Digitising European Industry (COM(2016)180). Il 23 Marzo 2017, in occasione del sessantesimo anniversario dei Patti di Roma, è confluita nella Piattaforma Europea per l'Industria Digitale (detta anche "The Platform of the platforms")


Il 23 Marzo del 2017, le diverse iniziative nazionali sono confluite nella Piattaforma Europea per l'Industria Digitale 

Platform of the Platforms

Il 23 Marzo 2017, in occasione del Digital Day, come parte delle celebrazioni del sessantesimo anniversario dei Patti di Roma, è stata lanciata la European platform of national initiatives on digitising industry, altrimenti nota come "Platform of the Platforms", nella quale è confluito anche Piano Nazionale Industria 4.0, insieme ad altre dodici iniziative analoghe di altrettanti paesi europei.

Produzione di massa

All'inizio del '900, la seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata dal massiccio ricorso alla catena di montaggio e ai metodi tayloristici al fine di conseguire la capacità di produrre grandi quantità di beni industriali standard, progettati cioè per essere utilizzati dall'utente medio anziché da una persona in particolare, come accadeva con i prodotti artigianali.

Platform as a Service (PAAS)

Formula commerciale che prevede la possibilità di avvalersi di una piattaforma di sviluppo basata sul cloud dietro pagamento di un canone periodico.
Per quanto concerne IoT si ricorda il caso di Windows Azure.
Vedi anche Software as a Service (SAAS).

Piccole e Medie Imprese (PMI)

Secondo le norme stabilite dall'Unione si considerano Piccole e Medie Imprese (PMI) tutte quelle imprese che non superano i 250 dipendenti o i 50 milioni di € di fatturato. Vedi SME.

Prodotto Digitale

Per "prodotto digitale" si intende un sistema olistico costituito da un manufatto e da una sua rappresentazione digitale ovvero un oggetto che può essere monitorato, coordinato e controllato da un microcontrollore integrato o per mezzo di una connessione IoT in maniera tale da adattarsi in modo
"intelligente" alle circostanze, al contesto ambientale o alle richieste dell'utente.

Quarta rivoluzione industriale

In campo tecnico/scientifico abbiamo già assistito a tre rivoluzioni industriali:


I II III IV
Materie prime
carbone, vapore
elettricità, petrolio
informazione IoT, digitalizzazione
Periodo
1750-1890
1890-1960
1960-2010
2010-
tecnologie abilitanti
macchina a vapore,
energia idrica
motore elettrico
motore a scoppio/diesel
transistor, computer, PLC, Internet
IoT, AI, Big Data, CPS,
robot, produzione additiva
trasporti
ferrovie, battelli a vapore
automobili, aerei, sottomarino,
esplorazione spaziale,
commercio globalizzato
smart-car, car-sharing,
telepresenza ???
produzione
opifici, ferriere
catena di montaggio
produzione a isole distribuite
smart-factory, makers
industrie trainanti
tessile, acciaio, meccanica
elettrotecnica, chimica
elettronica, informatica
creativity-driven
Caratteristiche attese della Quarta rivoluzione Industriale rispetto alle precedenti

Ora ci si aspetta che l'adozione delle tecnologie Fabbrica 4.0 porterà ad un tale sconvolgimento dei cicli produttivi da parlare di una quarta rivoluzione industriale, con l'importante differenza che nel nuovo caso l'enfasi non si porrà più produzione in massa di beni standard progettati per le esigenze dell'utente medio ma sulla personalizzazione di massa.
Le materie prime della cosiddetta quarta rivoluzione industriale saranno costituite all'informazione (resa accessibile alle macchine per mezzo del Web semantico e le connessioni IoT) e i dati registrati nelle memorie di prodotto.
Le tecnologie abilitanti saranno costituite da due insiemi di strumenti: deputati rispettivamente alla distillazione di informazioni a partire da enormi moli di dati (IoT, AI e BigData) e all'impiego di queste ultime per produrre ciò che i consumatori desiderano effettivamente (CPS, robot, stampa 3D).


Caratteristiche delle quattro Rivoluzioni Industriali

Rapid Application Development (RAD)

Sistemi di prototipazione rapida, aventi introdotti allo scopo di semplificare le attività di sviluppo, abbassando la "soglia di ingresso" sino a renderne possibile l'utilizzo da parte di utenti occasionali o non specialisti.

Reference Architectural Model for Industrie 4.0 (RAMI 4.0)

E' un modello tridimensionale che si propone di mostrare come approcciare il tema Industria 4.0 in maniera strutturata.

I tre assi descrivono rispettivamente la gerarchia della fabbrica, gli strati dell'architettura, e il ciclo di vita dei prodotti.

Il tutto dovrebbe avere lo scopo di assicurare ai partecipanti al processo comunicativo:

  • degli standard di comunicazione globali;
  • facilità di installazione e utilizzo attraverso il ricorso a procedure "plug and play".
  • una semantica standardizzata per lo scambio di informazioni.

Stack RAMI

Records of processing activities

Il GDPR prevede la richiesta che debbano essere mantenute delle registrazioni delle attività di elaborazione, che comprendono gli scopi del trattamento, le categorie interessate e i termini previsti. Questi documenti devono essere messi a disposizione dell'autorità di vigilanza su richiesta.

Resource Description Framework (RDF)

Il Resource Description Framework (RDF) è una applicazione XML che standardizza la definizione di relazioni tra informazioni ispirandosi ai principi della logica dei predicati e ricorrendo agli strumenti tipici del Web, in primo luogo il concetto di URI e di XML per quanto concerne i namespace, il tutto come premessa per la realizzazione del web semantico.
Dal punto di vista operativo RDF estende la struttura di collegamento del Web costituita dall'insieme dei tradizionali link , consentendo l'utilizzo delle URI allo scopo di attribuire evidenziare la relazione fra le entità alle due estremità del collegamento.
Le specifiche RDF si propongono di trasformare la ragnatela costituita dai link del Web in una rete semantica  basata sul classico modello entity-relationship, consultabile da agenti software.


Stack semantico secondo il W3C

RFID

L'acronimo RFID, dall'inglese Radio-Frequency IDentification, designa una tecnologia per la lettura automatica a distanza di informazioni inerenti oggetti, animali o persone memorizzate all'interno di particolari "etichette" elettroniche (tag).
La caratteristica distintiva delle tag RFID è di svolgere il ruolo di trasponder: cioè di essere in grado di rispondere quando vengono interrogare a distanza da appositi apparecchi detti reader, trasferendo i dati in esse memorizzati.
Esistono vari tipi di RFID che si differenziano in base alla quantità di memoria, alla capacità di elaborazione autonoma, di raccogliere dati e al fatto di integrare o meno una batteria.
Gli RFID di tipo più semplice sono assimilabili ad un'etichetta con stampigliato un codice a barre salvo per il fatto di poter essere letti ad una distanza minima anche quando l'etichetta non è visibile perché occultata da altri oggetti. I tag RFID elementari sono normalmente spenti e restano tali sino a quando non vengono illuminati dal segnale del lettore che fornisce loro oltre ai comandi anche quel minimo di energia necessaria per risvegliarsi e rispondere, in genere fornendo un codice identificativo univoco utilizzabile come chiave per accedere al database in cui i dati sono effettivamente contenuti.
Gli RFID più complessi dispongono di una batteria o di una cella solare che consente loro di risvegliarsi periodicamente per raccogliere dei dati che vengono memorizzati in attesa della consultazione.

Robotica Collaborativa

Il concetto di robotica collaborativa (o cobotica) nasce dall'idea di condividere l'ambiente di lavoro fra l'uomo e la macchina stabilendo dei rapporti sinergici fra operatori umani e robot che assumono il ruolo di collaboratori (co-worker).
La cobotica si distingue dalla robotica tradizionale per il fatto di puntare ad un rapporto il più possibile sinergico e paritetico fra uomo e macchina; mentre la robotica tradizionale mirava allo sviluppo di robot il più possibile autonomi.
Nel contesto della robotica collaborativa i robot non dovrebbero pertanto sostituire le persone ma assumere dei ruoli ad esse complementari delegando a ciascun collaboratore le mansioni che gli sono più congeniali facendo efficienza.

In questo contesto agli operatori umani spetterebbe il compito di fare il lavoro di "fino", che richiede maestria e capacità di improvvisazione nonché il compito di monitorare e di controllare l'attività lavorativa mentre ai cobot verrebbero delegati
i compiti ripetitivi, spiacevoli o pericolosi.
La progettazione di un sistema di robotica collaborativa presuppone una chiara comprensione della dinamica dell'interazione, delle necessità e dei vincoli cui sono soggetti i collaboratori, il tutto allo scopo di prevenire l'interferenza fra i collaboratori.
Tale obiettivo comporta naturalmente la necessità di gestire la "zona di interferenza" fra i collaboratori (co-worker) e di conseguenza di coordinare l'attività dei partecipanti prevedendo una gerarchia di interferenze che spazia dal completamente escluso al desiderabile.

Premessa la necessità di evitare tutti i contatti che comportano dei rischi per l'incolumità degli operatori umani, si dovrà al contrario assicurare la correttezza di tutte quelle azioni che sono non solo auspicabili ma desiderate, come la consegna in mano di un attrezzo, sino a giungere quando è previsto alla manipolazione del corpo umano (stretta di mano robotica, massaggi, incisioni chirurgiche).
Vedi anche Cobotica e HRC.

Robotica Collaborativa: il software di visione CL-CoBotMon impegnato nel monitoraggio della zona di interferenza fra arti umani e arti robotici.


SCADA

Nell'ambito dell'automazione l'acronimo SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition) è un'architettura di controllo ibrida la quale pur prevedendo il ricorso ai tradizionali PLC e controllori PID nel controllo di processo, dove sono presenti vincoli di real-time, si avvale delle tecnologie informatiche (PC, reti locali e interfacce grafiche) per facilitare il lavoro degli operatori.

Semantic Product Memory (SemProMs)

Il concetto di Semantic Product Memory (SemProMs) comprende tutte quelle tecnologie di memorizzazione che possono essere impiegate per conservare la traccia delle diverse fasi della vita di una unità di prodotto, ovvero dei meccanismi che possono essere utilizzati per accedere ai dati concernenti la tracciabilità disponendo fisicamente del prodotto.
A dispetto del nome, la classificazione delle SemProMs non riguarda la tipologia dei contenuti ma concerne essenzialmente le caratteristiche fisiche del supporto di memorizzazione che vengono messe in relazione ai momenti della vita del prodotto in cui possono essere raccolti.
Date le premesse si può stabilire una gerarchia di supporti di memorizzazione che consentono di documentare una porzione crescente del ciclo di vita del prodotto.
Il livello minimo di funzionalità consiste nell'identificazione del prodotto, ottenuta associando ad ogni esemplare un identificativo univoco, come il numero d'ordine o un numero di matricola, mentre il supporto potrà consistere fisicamente di un'etichetta con stampigliato un codice a barre oppure di un RFID tag di fascia bassa. Le suddette informazioni costituiscono a tutti gli effetti un URI che potrà essere utilizzata per accedere ad un database in rete dove sono conservati i dati concernenti la tracciabilità del prodotto.
Il passo successivo consiste nell'impiego del prodotto stesso come vettore delle informazioni che lo riguardano, in maniera tale da poter accedere ai dati in qualsiasi momento anche se la rete non è disponibile. Se ci si limita ad un numero ristretto di dati di fine linea (documentazione di progetto, distinta delle parti componenti, verbale di collaudo), ancora una volta si può evitare il ricorso all'elettronica optando per il ricorso ad un codice QR stampato su di un'etichetta o ad un RFID di fascia medio-bassa.
Nel caso in cui si volesse disporre di un diario completo comprensivo di statistiche di utilizzo e descrizione delle anomalie riscontrate bisognerà optare per un dispositivo dotato di memoria scrivibile come un RFID di fascia medio-alta e magari addirittura di un minimo di capacità computazionale come un microcontrollore o un SoC.
Quest'ultima soluzione è interessante perché ci porta ad entrare nel mondo dei sistemi embedded aprendo le porte a tutta una serie di nuove possibilità come quella di raccogliere periodicamente informazioni concernenti i dati ambientali o altre informazioni logistiche (tracciato GPS).
Infine in riferimento ai sistemi di fascia più alta si può ipotizzare che l'intera documentazione sia memorizzata all'interno del computer di bordo del sistema, per cui si potrà impiegare l'interfaccia utente del sistema per accedere ai dati in esso contenuti evitando il ricorso a "lettori" esterni.

Server locale

Vedi Concentratore.

Server remoto

L’utilità dei server remoti deriva dal fatto di risiedere nel cloud, vale a dire da qualche parte, non si sa bene dove ma di essere accessibili tramite Internet, fatto che garantisce l'accessibilità dei dati e dei servizi sempre e ovunque, cosa che non è possibile facendo riferimento ad un server locale.
Le mansioni svolte dai server remoti vanno dal semplice data logging o backup remoto, all'analisi dei dati (data analytic), alla distillazione dei dati in riassunti esaurienti (big data).

Servizi Web

I servizi web o web-service sono servizi basati sul cloud accessibili per mezzo di un browser e di una connessione Internet.

Sicurezza Informatica

Gli aspetti concernenti la sicurezza informatica delle reti IoT sono una delle principali sfide che ci si trova ad affrontare sviluppando soluzioni Industria 4.0.
Se da un lato ci si aspetta che l'introduzione di prodotti "intelligenti", connessi in rete, sia migliorativa e comporti dei vantaggi rispetto alla situazione preesistente ovvero a ciò che è sempre stato, non si può negare che spalanchi le porte a tutta una serie di possibili ingerenze nella nostra sfera personale, dalle violazioni della privacy alla criminalità informatica propriamente detta.

Sistemi embedded

Vedi Embedded System.

Smart City

In urbanistica è una strategia dello sviluppo urbano basata sul ricorso alle tecniche informatiche ed in particolare ad Internet delle Cose allo scopo di ottimizzare l'impiego delle risorse disponibili: viabilità, acqua, servizi, eccetera.

Smart-Factory

Officine concepite come reti di oggetti "intelligenti" in cui la presenza umana dovrebbe essere ridotta al minimo, grazie al massiccio ricorso all'automazione basata sull'impiego dei Cyber-Physical Systems (CPS).

Smart-Home

Insieme delle iniziative in ambito domotico basate sul ricorso ad Internet of Things (IoT).

Small and Medium Enterprises (SME)

Vedi PMI.

Software as a Service (SAAS)

Formula commerciale che prevede la fornitura di software come se si trattasse di un servizio, ricorrendo ad una licenza che prevede l'affitto dello stesso dietro pagamento di un canone periodico.
Vedi anche Platform as a Service (PAAS).

SoC

Vedi System on Chip (SoC).

Stampa 3D

xxx.

System on Chip

I System on Chip (SoC) rappresentano l'ultima evoluzione del concetto di microcontrollore. I SoC differiscono dai microcontrollori classici per il fatto di integrare funzioni di comunicazione wireless e la capacità di manipolare segnali analogici. La differenza fra i due concetti è comunque sfumata.

Tag

Con il termine tag si possono intendere almeno due cose diverse: le "etichette elettroniche" costituite da chip RFID (Vedi Tag RFID) e le tag intese come convenzioni sintattiche utilizzate per annotare i testi multimediali (Vedi Tag XML).

Tag RFID

Il termine tag si usa spesso per indicare i chip RFID utilizzati per associare un'insieme di informazioni ad un esemplare di prodotto in alternativa alle etichette cartacee. Il vantaggio principale delle tag RFID rispetto alle equivalenti etichette cartacee risiede nel fatto di poter essere lette sino ad una certa distanza (in genere dai 20 ai 200cm) e di non richiedere il contatto visivo per la lettura, date queste premesse si prestano non soltanto allo realizzazione di applicazioni logistiche ma anche allo sviluppo di funzioni anti-taccheggio.

Tag XML

In ambito tipografico è conveniente distinguere fra il testo propriamente detto e gli aspetti concernenti la sua impaginazione tipografica.

Nell'ambito dell'editoria elettronica le caratteristiche tipografiche delle diverse parti del testo sono vengono rappresentate sotto forma di metadati, che a seconda dei casi possono essere separati o frammisti al testo considerato. In quest'ultimo caso è necessario introdurre delle convenzioni sintattiche che permettano di distinguere il testo dalle informazioni concernenti l'impaginazione.
Nel caso dei linguaggi della famiglia XML i metadati estranei al testo sono resi sintatticamente distinguibili includendoli all'interno di opportune coppie di parentesi di marcatura o tag, costituire da stringhe di caratteri comprese fra parentesi angolari (cioè i segni di minore e maggiore).
Ad esempio in HTML la notazione:

<b>grassetto</b>
viene impiegata per indicare che la parola "grassetto" dove essere evidenziata inspessendo i caratteri ottenendo il seguente risultato: grassetto.
La stringa di testo racchiusa fra le due tag, tag comprese, viene detta elemento.

Tangible User Interface (TUI)

Si dicono interfacce utente tangibili o TUI quelle interfacce utente che permettono di interagire con il computer manipolando degli oggetti arbitrari anziché ricorrere a periferiche di input espressamente progettate.
Il concetto di TUI è interessante nel contesto Fabbrica 4.0 per vari motivi a cominciare dalla fortissima somiglianza fra l'hardware delle TUI e quello dei CPS. L'attività di entrambi prevede il monitoraggio di oggetti fisici tangibili e l'invio dei dati telemetrici a distanza, con la sola differenza che nel primo caso gli oggetti manipolati dall'operatore veicolano un messaggio comunicativo (comando destinato ad un computer) mentre nel secondo si tratta di informazioni destinate ad essere utilizzare per coordinare l'attività della linea.
Ma vi sono altri motivi di interesse perché le TUI si prestano ad essere utilizzate per impartire degli input nei contesti della simulazione basata sul ricorso a tecniche di realtà virtuale o realtà aumentata, senza dimenticare che si tratta di una tecnologia nuova, pertanto non ancora sfruttata, cui si potrebbe ricorrere sviluppando dei prodotti innovativi in puro stile Fabbrica 4.0.

Tecnologie Abilitanti

Le tecnologie che dovrebbero rendere possibile la cosiddetta quarta rivoluzione industriale variano a seconda degli autori ma generalmente sono tutti concordi sul fatto che Internet delle Cose e alcune tecnologie ad essa collegate, come il cloud computing e big data, ne costituiranno l'asse portante. Da ciò consegue che la sicurezza informatica giocherà un ruolo altrettanto importante perché senza di essa mancano i presupposti per gestire le attività produttive.
Stabilite queste premesse diventa possibile pensare ad una integrazione orizzontale e verticale degli attori del processo produttivo sino a comprendere l'intero ciclo di vita del prodotto dall'ordine allo smantellamento.
Tale esigenza si traduce nella necessità di mantenere una memoria di prodotto, immagazzinata localmente all'interno dello stesso o sul cloud disponibile per la consultazione remota.
In secondo luogo poiché ci si aspetta che gli impianti produttivi si dedicheranno principalmente alla produzione di piccoli lotti di prodotti con caratteristiche particolari, se non addirittura di esemplari unici, è necessario rivedere le procedure di progettazione in maniera tale da prepararsi a disegnare un gran numero di prototipi.
Da cui l'enfasi sui sistemi di simulazione, prototipazione rapida e realtà aumentata allo scopo di snellire e accelerare il processo di sviluppo e sulle tecniche di fabbricazione additiva per la realizzazione rapida di componenti in esemplare unico.
Alle suddette si possono poi aggiungere numerose tecniche di marketing destinate a rivoluzionare il commercio on line e metodologie di manutenzione preventiva basate sull'analisi (data analitics) dell'enorme mole di dati raccolti automaticamente dai dispositivi IoT.
Tutto ciò sotto la premessa che i suddetti dati siano resi disponibili (open data) in un formato intelligibile (semantiche).
Alle suddette premesse alcuni aggiungono ancora una gestione efficiente dell'energia e la possibilità di eseguire le produzioni in loco avviando un processo di reindustrializzazione.

Terminali

Vedi Pannello di Controllo.

Ubiquitous Computing

Nella visione di Marc Weiser, i computer tradizionali sostituiti da CPU integrate negli oggetti fisici. Piattaforme di elaborazione minuscole e invisibili. Miglioramento delle funzionalità originali degli oggetti. Le persone svolgono le loro attività assistite da sistemi informatici integrati, senza doversene preoccupare o avere la consapevolezza della loro presenza.

URI

In informatica il termine Uniform Resource Identifier (URI), definisce a una stringa che identifica univocamente una risorsa generica che può essere costituita da un indirizzo Web, un documento, un'immagine, un file, un servizio, un indirizzo di posta elettronica, eccetera.
Si osservi che l'impiego delle URI non è limitato ai documenti in formato elettronico accessibili tramite il Web (ad esempio: http://www.acme.com/) ma si estende alla posta elettronica (info@acme.com) e persino ai documenti cartacei.
Si veda l'esempio in URN.


Relazione fra Uniform Resource Name (URN), Uniform Resource Locator (URL) e Uniform Resource Identifier (URI).

URN

Un URN (Uniform Resource Name) è un URI che identifica una risorsa mediante un "nome" in un particolare dominio di nomi ("namespace"). Un URN può essere usato per parlare di una risorsa senza lasciar intendere la sua ubicazione o come ottenerne una rappresentazione.
Ad esempio urn:isbn:0-395-36341-1 è un URI che consente di individuare univocamente un libro mediante il suo nome 0-395-36341-1 nel namespace dei codici ISBN, pur senza suggerire dove e come si può ottenere una copia del libro.
Le URN sono destinate ad assumere un'importanza crescente nell'ambito di Internet delle Cose dove spesso si presenta l'esigenza di identificare univocamente delle risorse, come ad esempio un particolare esemplare di prodotto, di cui non si conosce o non si desidera rivelare l'esatta ubicazione o la procedura di reperimento.

URL

In informatica un URL (Uniform Resource Locator) è un URI specializzata che, oltre a identificare una risorsa, fornisce le indicazioni per accedere ad. Ad esempio, l'URL https://it.wikipedia.org/wiki/Uniform_Resource_Identifier è un URI che identifica una risorsa costituita dalla una pagina di Wikipedia suggerendo che il corrispondente documento HTML può essere scaricato ricorrendo al protocollo HTTPS.

V2V

L'acronimo Vehicle to Vehicle (V2V) viene impiegato per indicare le possibili comunicazioni fra veicoli in marcia al fine di agevolare il traffico o evitare incidenti. Rientrano in questo ambito applicazioni come l'attraversamento assistito degli incroci, eccetera.

V2I

L'acronimo Vehicle to Infrastructure (V2I) viene impiegato per indicare le possibili comunicazioni fra veicoli e appositi server adibiti alla gestione del traffico o di aree di parcheggio. Le applicazioni spaziano dai suggerimenti circa i percorsi ottimali per minimizzare i tempi di percorrenza, date le condizioni del traffico, alla negoziazione degli accessi a zone a transito limitato.

V2X

L'acronimo Vehicle to Everything (V2X) designa l'insieme di tutte le applicazioni veicolari di Internet delle Cose (V2V, V2I, eccetera)
Le applicazioni V2X sono particolarmente critiche poiché implicano la necessità di integrare tecnologie che fanno riferimento a normative alquanto differenti, se non antitetiche, come i sistemi embedded dedicati all'automazione veicolare e le tecnologie IoT impiegate per dialogare con l'infrastruttura ovvero con i servizi tipici dalle smart-city.

A questo proposito è doveroso osservare che lo sviluppo di applicazioni V2X è particolarmente critico, poiché implica la necessità di integrare due tipologie di sistemi software (i sistemi embedded veicolari e le tecnologie web impiegate per dialogare con le smart-city) che fanno riferimento a pratiche di buona programmazione fortemente contrastanti, se non diametralmente opposte, come la normativa MISRA-C è le prassi comunemente adottate nello sviluppo di applicazioni Web (lato Server e lato Client).

W3C

Il  World  Wide  Web  Consortium  (W3C),  è  un  consorzio  che sviluppa tecnologie (specifiche, linee guida, software, e strumenti) per portare il Web al  massimo  del  suo  potenziale,  definendo  protocolli  comuni  che  ne  favoriscano  l’evoluzione e assicurino l’interoperabilità.

Web

Si veda World Wide Web (WWW).

Web Semantico

Il Web semantico è di superare la separazione fra i documenti leggibili dall'uomo e i documenti leggibili dalle macchine migliorando l'accessibilità delle risorse esistenti da parte di agenti software.
Tale obiettivo viene perseguito attraverso una estensione del tradizionale Web, basata sugli standard del W3C (quindi basata su standard aperti a garanzia della massima generalità). Dal punto di vista operativo ci si propone di costituire una infrastruttura comune per la condivisione e il riutilizzo dei dati, traversale alle applicazioni, i confini aziendali e alle comunità degli utenti, trasformando l'attuale ragnatela di collegamenti in una rete semantica di tipo entity-relationship, capitalizzando il contenuto informativo già presente nei link.
Si definisce in tal modo una struttura a strati (stack) che poggia sui costrutti caratteristici dell'attuale Web: indirizzi (URI), caratteri e sintassi (XML). Tale base viene estesa verso l'alto introducendo le specifiche RDF e RDFS che definiscono le specifiche di una rete semantica basata sulle informazioni già presenti nei livelli inferiori, sino a definire un modello per l'interpretazione della conoscenza definito dalle ontologie di OWL.
Il progetto si concluderà con lo sviluppo di appositi meccanismi di deduzione basati sulla logica dei predicati che sfrutteranno le conoscenze disponibili per per operare dei ragionamenti.


Stack semantico secondo il W3C

World Wide Web (WWW)

Il World Wide Web (WWW), abbreviato Web, è uno dei principali servizi Internet e consiste di un sistema di condivisione dell'informazione sotto forma di documenti ipertestuali, interconnessi per mezzo di link, accessibili tramite Internet ricorrendo ad appositi programmi detti browser.

XAMPP

Insieme delle tecnologie e delle applicazioni comunemente usate lato server. Apache, MySQL, PHP, PhpMyAdmin (AMPP). La "X" sta per eccetera.

XML

In informatica la sigla XML (dall'inglese eXtensible Markup Language) designa un metalinguaggio per la definizione di linguaggi di markup, ovvero un linguaggio marcatore basato su un meccanismo sintattico che consente di definire il significato degli elementi contenuti in un testo.
XML è pertanto uno dei formalismi più usati quando si tratta di descrivere delle entità complesse e ed è quindi un possibile punto di partenza per lo sviluppo di formalismi dedicati dalla descrizione dei prodotti in un contesto Fabbrica 4.0.
In alternativa a XML si può considerare il ricorso a JSON. Il potenziale espressivo dei due formalismi è all'incirca equivalente. XML presenta il vantaggio di una maggiore affinità con vari protocolli Web come: HTML, SVG, ecc, che condividono la caratteristica di essere anch'essi dei linguaggi di markup, i punti di forza di JSON risiedono invece nel fatto di essere più facilmente leggibile da parte degli esseri umani e diessere ottimamente integrato nel linguaggio JavaScript, per cui è molto più semplice operare su di un pacchetto di dati in formato JSON. In ultima analisi la scelta per l'uno o per l'altro può essere considerata una questione di gusti.

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[1] - Lee and Seshia, Introduction to Embedded Systems - A Cyber-Physical Systems Approach, LeeSeshia.org, 2011.
[2] - Henning Kagermann, Wolf-Dieter Lukas e Wolfgang Wahlster, Industrie 4.0: Mit dem Internet der Dinge auf dem Weg zur 4. industriellen Revolution
[5] - J.C.R. Licklider, “Man-Computer Symbiosis”, IRE Transactions on Human Factors in Electronics, volume HFE-1, pages 4–11, March 1960.